Metodi e categorie di dati per la valutazione multirischio
A sinistra, la figura 2, classe di vulnerabilitĂ degli edifici a destra la figura n. 3: Curve di fragilitĂ degli edifici |
In base allo stato dell’arte delineato nel WP2, si è previsto di realizzare un protocollo per la valutazione dei rischi ambientali (prendendo in considerazione l’isola di calore) e di quelli naturali causati da terremoti, eruzioni vulcaniche, frane, rilascio di gas nocivi dal sottosuolo ed eventi alluvionali. Si tratta pertanto di un’analisi multi-hazard, che valuta effetti combinati (correlazione statistica e relazione causa-effetto di tipo deterministico) di diversi eventi catastrofici naturali sulla perdita di valore dei beni, inclusa la risorsa ambiente, a scale spaziali differenti (dalla scala regionale/territoriale a quella dell’edificio). Tale analisi è stata affrontata nel WP5. Si sono inoltre definiti i ruoli specifici degli ambiti disciplinari coinvolti:
- la valutazione della pericolosità e della vulnerabilità è di competenza dell’ingegneria civile (dei settori dell’idrologia e costruzioni idrauliche, e della tecnica delle costruzioni) e della geologia;
- la definizione dell’esposizione è di competenza delle discipline dell’architettura che si occupano degli studi sul territorio (disegno, restauro, storia, pianificazione territoriale e urbana) e degli studi ambientali;
- tutti i settori concorrono alla definizione della vulnerabilitĂ (Figure 2 e 3);
- l’ambito disciplinare del community engagement parteciperà inoltre alla definizione della vulnerabilità degli individui e, alla efficace divulgazione dei concetti di rischio e delle buone pratiche alla popolazione.
OBIETTIVI
Qui è possibile consultare gli obiettivi del WP2.
DOCUMENTI
TEAM DI LAVORO
Elena Volpi (Responsabile), tutti i gruppi disciplinari che hanno fornito le relazioni